Ciclovia Monaco-Milano una sfida da 30 milioni
In sella. Il progetto della Provincia per gli 88 chilometri «bergamaschi»
Via Tasso investe 750mila euro sul 2024. Terzi: «Appoggio da Regione»
Fausta Morandi Adesso c’è anche il «brand»: «Mo-Mi». Si chiama così il tratto bergamasco della ciclovia Monaco-Milano. Ottantotto chilometri, dice il progetto definitivo varato dalla Provincia, per un quadro economico di trenta milioni di euro. Rispetto allo studio di fattibilità di tre anni fa, che di milioni in preventivo ne metteva undici, i costi sono praticamente tripli, ma le ragioni ci sono: il percorso è stato nel frattempo inserito a Roma – agosto 2022 – nel Piano generale della mobilità ciclistica, divenendo un percorso di rango nazionale. Questo comporta precise indicazioni, per esempio sulla larghezza della ciclopedonale: «E richiederà dunque– osserva il dirigente del settore Viabilità di Via Tasso, Massimiliano Rizzi – di mettere mano anche ad alcuni tratti già esistenti che inizialmente si era pensato di non toccare». Il tracciato,da Rogno a Fara Gera d’Adda, è infatti composto per quasi il 50% da percorsi già presenti sul territorio, che verranno segnalati, connessi con le nuove realizzazioni e in parte riqualificati o, appunto, ampliati.
Gli attraversamenti Altro elemento che pesa sui costi sono gli attraversamenti «complessi», dove si trovano intersezioni critiche con strade o corsi d’acqua. In particolare a Ghisalba, per superare il fiume Serio, si è deciso di realizzare due passerelle, una per senso di marcia, ai due lati del ponte lungo la Sp 22. Ma occorrono anche sottopassi a Castro per la statale 42, una passerella «aerea» a Sovere per superare in quota la rotatoria, sempre sulla 42, un sottopasso nella frazione trevigliese di Castel Cerreto, lungo la Sp 142, e un ponticello sulla roggia Vignola, a Fara d’Adda, quando ormai il tracciato sarà pronto a «sconfinare» nel Milanese (al di là dell’Adda il percorso è già interamente realizzato, e permette di arrivare nel cuore del capoluogo meneghino, al Duomo). L’occasione per fare il punto – «anche in vista della realizzazione e del completamento di progetti viabilistici di cruciale importanza per l’imminente olimpiade invernale Milano-Cortina 2026» – è arrivata recentemente con un importante convegno al Castello di Malpaga organizzato dal Parco del Serio, che ha visto la presenza di numerosi esperti e rappresentanti istituzionali. Del tema si parla da tempo: già nel 2018 il Circolo Val Cavallina aveva messo in campo una prima bozza di tracciato, e alcuni tratti nel frattempo sono stati realizzati o finanziati, soprattutto nella zona dei laghi. L’intento sembra quello di procedere per step, e con un lavoro «a più mani» dei vari enti coinvolti o attraversati dal tracciato. La Provincia, che a seguito di un accordo con la Regione ha curato la progettazione, quest’anno per la prima volta metterà anche risorse proprie per la realizzione di un tratto: 750mila euro per circa due chilometri che, dalla rotatoria di Poltragno a Lovere, collegheranno con Castro e Pianico, tramite anche la realizzazione di un sottopasso alla statale 42. Sono in corso le indagini del caso, pure sugli aspetti idrologici, visto che ci si trova nel bacino del torrente Oneto. L’obiettivo è avviare i lavori il prossimo anno, dopo i passaggi autorizzativi e progettuali.
Provincia e Regione «Possono sembrare pochi 750mila euro su 30 milioni – dice il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi – ma è il segno di un impegno che vogliamo portare avanti anno per anno. La logica è che la ciclovia possa essere realizzata in parte dai Comuni, in alcuni casi riqualificando percorsi esistenti, in altri ex novo. Si tratta di un percorso che, al di là dell’aspetto turistico, potrà essere fruibile nella quotidianità anche dai cittadini». Assicura supporto l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, a sua volta presente al convegno di sabato scorso. «Regione Lombardia è stata coinvolta nel progetto della ciclovia Milano – Monaco sin dalla sua genesi e la sua azione è stata fondamentale da subito per inserire l’opera nella programmazione nazionale della mobilità ciclistica. Regione è infatti convinta dell’importanza e della fattibilità di questa ciclovia, che verrà inserita negli aggiornamenti dei propri strumenti di pianificazione e programmazione. Realizzare un percorso ciclabile significa implementare una “rete di reti” per promuovere davvero una cultura della connessione e della rigenerazione dei vari centri urbani attraverso la mobilità lenta e l’uso multimodale. La ciclovia Milano-Monaco si inserisce proprio in questo contesto». Quanto ai costi, prosegue Terzi, «la sua realizzazione ha sì un costo importante, ma non insormontabile, come se si dovesse realizzare ex novo. Dovendo intervenire con la messa in sicurezza di percorsi già disponibili o la realizzazione di tratte di connessione, l’importo è più gestibile e Regione Lombardia dà il suo pieno appoggio e affiancamento agli enti locali nel reperire i fondi, magari spalmati su più annualità, nelle sedi preposte, penso allo Stato e all’Europa, essendo la mobilità lenta una delle linee europee di finanziamento per sostenere la mobilità sostenibile». Il Parco del Serio, con alcuni Comuni, sta portando avanti il progetto di una via dei castelli – «My Castles Street» – che potrebbe affiancare e integrarsi con il percorso della Monaco-Milano, «anche valorizzando – spiega il presidente Basilio Monaci – percorsi già esistenti». La Monaco-Milano, una volta terminata, sarà lunga circa 610 chilometri. La distanza tra Bressanone e Milano sarà di circa 350 chilometri.
Fonte Eco di Bergamo Edizione: Giovedì 12 dicembre 2024